Parodontologia

Che cos’è la paradontite?

La Parodontologia è la disciplina che si occupa della prevenzione, della diagnosi e della terapia delle patologie che colpiscono i tessuti di supporto dei denti ossia gengiva, legamento parodontale e osseo. Le patologie che colpiscono il parodonto si chiamano gengiviti e parodontiti, quest’ultima è sicuramente la più grave perché, se non adeguatamente trattata, porta nel tempo alla mobilità dei denti fino alla loro caduta.

La malattia parodontale è molto spesso sottovalutata dai pazienti nelle sue fasi iniziali perché non causa dolore. Il paziente, non sospettando di poter essere malato, si rivolge allo specialista nelle fasi finali della patologia, quando il problema è ormai difficilmente risolvibile. La parodontite può comunque essere curata anche nei casi molto avanzati. Vediamo come. In parodontologia, la cura si basa su una prima fase, detta causale. Questa prevede la completa rimozione della placca e del tartaro, con un conseguente drastico abbattimento della carica batterica patogena orale e nello spiegare al paziente come mantenere un’adeguata igiene orale. Se la fase terapeutica non è sufficiente, sarà necessario attuare una terapia chirurgica. L’operazione consiste nel ridurre la profondità delle tasche parodontali, ossia lo spazio patologico creato tra la gengiva e il dente, creando un ambiente più accessibile al paziente per l’igiene orale domiciliare. In questo modo si garantisce una maggiore stabilità nel tempo degli elementi dentari. È stato dimostrato, inoltre, un forte legame tra gli effetti dell’infiammazione cronica della via orale e la salute generale.

Possibili conseguenze

La malattia parodontale può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari ischemiche, il rischio di complicanze ostetriche quali parto prematuro o nascita di bambini sottopeso, il rischio di mancato controllo glicemico nei pazienti diabetici e di malattie polmonari.

La malattia parodontale può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari ischemiche, il rischio di complicanze ostetriche quali parto prematuro o nascita di bambini sottopeso, il rischio di mancato controllo glicemico nei pazienti diabetici e di malattie polmonari.

FERMA LA PARODONTITE

Parodontologo e paziente scrupolosi possono controllare e quindi fermare la parodontite

USO DI INGRANDIMENTI

Permette la totale rimozione di placca e tartaro sottogengivali, uniche cause della parodontite

SENZA CHIRURGIA

L’uso di manipolisonici consente di curare la parodontite senza intervento chirurgico

MAI SANGUINAMENTO

Le gengive non devono mai sanguinare. Se sanguinano, non sei sotto controllo parodontale

La terapia parodontale

La malattia parodontale è un’infiammazione dei tessuti di sostegno dei denti che si manifesta con sanguinamento, edema e gonfiore dei tessuti gengivali, perdita di supporto osseo attorno ai denti. La causa della parodontite è batterica, ed è legata all’accumulo di placca e tartaro sulla superficie del dente. La terapia parodontale mira, tramite procedure non chirurgiche (levigatura radicolare) e terapie chirurgiche resettive, rigenerative o mucogengivali, a risolvere i difetti ossei e a ripristinare la salute e l’estetica gengivale. Il nostro obiettivo è trattare la malattia parodontale per salvare i denti del nostro paziente permettendo, tramite un sistema di richiami di igiene orale professionale, il mantenimento della salute orale ottenuta.

Chirurgia osseo resettiva:

In casi di parodontite avanzata e solo dopo la fase iniziale non chirurgica è indicato il trattamento chirurgico della parodontite.
Nel caso di parodontite avanzata, il tessuto osseo e gengivale che sostiene gli elementi dentari è distrutto e le tasche parodontali si approfondiscono creando uno spazio più largo dove i batteri possono proliferare. Qualora non si intervenisse chirurgicamente, le tasche tenderebbero ad approfondirsi, l’osso alveolare a riassorbirsi e qualora questa perdita fosse notevole, l’estrazione potrebbe essere l’unica terapia possibile.
L’approccio chirurgico consiste nel rimuovere il tessuto malato (la tasca) e nel ricontornare i tessuti molli (gengive) e duri (osso alveolare) al fine di ottenere un’anatomia che permetta l’eliminazione permanente delle tasche, dei difetti ossei (crateri) e di favorire le manovre di igiene domiciliare. Il principale vantaggio della chirurgia ossea resettiva è la riduzione delle tasche parodontali, dei difetti ossei peri-dentali, dei batteri responsabili della parodontite e della sua progressione, ed il mantenimento quindi degli elementi dentari e di un sorriso sano. Un parodonto sano permette di mantenere i denti nel tempo e di prevenire eventuali patologie sistemiche (ad esempio patologie cardiovascolari, diabete, etc.).

Chirurgia rigenerativa

La chirurgia rigenerativa consiste nel ricostruire il tessuto osseo e gengivale che è andato perso a seguito della malattia parodontale o di altri processi patologici. Le indicazioni primarie sono i difetti ossei molto profondi. La tecnica consiste nell’utilizzare un innesto che viene poi ricoperto dai tessuti gengivali o da membrane protettive. L’innesto utilizzato in genere è osso autologo, cioè appartenente allo stesso paziente, o innesti sintetici prodotti in laboratorio che vengono poi ad essere sostituiti da tessuto osseo in pochi mesi. Il principale vantaggio è la ricostruzione del tessuto che è andato perso a causa della parodontite o di altri processi patologici. Conseguenza della rigenerazione è la riduzione della profondità di tasca e una diminuzione o risoluzione completa delle recessioni gengivali.

Chirurgia plastica estetica muco gengivale:

La microchirurgia plastica parodontale è utilizzata per arrestare la progressione di problemi parodontali e delle recessioni gengivali (retrazione delle gengive) ma anche per migliorare l’aspetto estetico della linea gengivale e del sorriso. Radici dentali esposte sono il risultato della recessione gengivale. I denti appaiono allungati e spesso sensibili a cibi e liquidi caldi, freddi o acidi. Sebbene le uniche due ragioni per cui si hanno recessioni gengivali siano la placca batterica e/o un traumatismo, esistono una varietà di fattori predisponenti che dovrebbero essere individuati per limitarne l’azione distruttiva e per prevenire l’ulteriore perdita di gengiva ed osso. Innesti di tessuto molle possono essere utilizzati per coprire le radici esposte ma anche per ricostruire il tessuto che è andato perso. Il tessuto molle viene prelevato dal palato o da altre zone intraorali. Il tessuto prelevato dalla zona donatrice si riforma spontaneamente in poche settimane. L’innesto di tessuto molle ricostruisce il tessuto perso e previene l’ulteriore progressione

della recessione gengivale e dell’osso alveolare. Gli innesti gengivali riducono la sensibilità dentinale e prevengono la formazione delle carie radicolari. Non ultimo migliorano l’aspetto estetico della linea gengivale e del sorriso in generale.